Legambiente Caserta

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Le attività che organizziamo sono frutto dell’impegno volontario di migliaia di cittadini.
Insieme, per un paese più bello.
Ambientalismo scientifico, volontariato, solidarietà.

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MACRICO NELLE MIRE DI TANTI E TROPPI INTERESSI.
Caserta non può permettersi altro cemento e, soprattutto, altre delusioni.
AMBIENTE E SPORT 2023
Il  19 e 20 maggio si è svolta la premiazione del concorso nazionale “Ambiente e Sport 2023” organizzato dall’associazione TASS che ha visto la partecipazione di 900 allievi delle scuole primarie e secondarie di 11 regioni italiane con ricerche e lavori sulle tematiche sport e dell’ambiente.
Alle premiazioni sono intervenuti circa 650 allievi in una atmosfera gioiosa e di grande partecipazione agli interventi formativi riportati nel programma allegato.
Legambiente Caserta, partner dell’evento, ha partecipato alle premiazioni con due lezioni tenute da Stefania Papa e Gianfranco Tozza.
Un particolare plauso al presidente dell’associazione TASS dott. Gaetano De Masi (nostro socio) che da diversi anni si impegna nell’organizzazione di questo importante concorso particolarmente utile alla formazione di questi giovani studenti.
PREMIAZIONE CONCORSO AMBIENTE E SPORT


Nei giorni 19 e 20 maggio si svolgerà la premiazione del concorso a cui hanno partecipato  le scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale sui temi ambiente e sport.
L’evento, che si svolgerà nei locali della parrocchia del Buon Pastore in Piazza Pitesti, è organizzato dall’associazione Aps Tass e in cui Legambiente circolo di Caserta è partner dell’iniziativa.
Di seguito il programma:




EDIZIONE SPECIALE “FESTA DELL’ALBERO” PRESSO LA PARROCCHIA S. BARTOLOMEO – CENTURANO (CE)
Il giorno 6 maggio il nostro circolo, in collaborazione con il gruppo Masci della chiesa San Bartolomeo di Centurano, ha piantumato due ulivi nel giardino della chiesa.
L’evento organizzato nell’ambito dell’edizione speciale della festa dell’albero si è svolto alla presenza del gruppo scout e del gruppo scout senior (Masci) della parrocchia.
Gli alberi sono stati dedicati alla commemorazione di don Peppe Diana e Francesco Imposimato vittime della camorra.
Un ringraziamento particolare alla ditta Vivai di Stefano Marrone (Piana di Monte Verna) che ha donato gli alberi a Legambiente.
FIRME PETIZIONE A SFAVORE DEL “PARCHEGGIO DI VIA FEUDO”
Venerdì 5 maggio le associazioni firmatarie, tra cui anche il circolo Legambiente Caserta, della petizione al ministero delle infrastrutture contro l’inutile e dannoso parcheggio di via Feudo, si sono riunite nella villetta di via Arno e, alla presenza di un folto gruppo di cittadini, hanno ufficialmente chiuso la raccolta di firme dei cittadini contrari al progetto.
Sono state raccolte settecento firme che saranno inviate ufficialmente all’amministrazione comunale.
Le associazioni propongono in alternativa di impiegare i fondi nella realizzazione di un grande parco attrezzato mediante la riunione della villetta di via Arno con l’Oasi adiacente.
Questo sarebbe un progetto utile al quartiere Acquaviva!
Mercoledì 15 marzo alle ore 16:55 presso la sede di 50 & Più di Caserta in via Roma 90, si terrà un interessante convegno sulla "TRANSIZIONE ECOLOGICA"
Interverranno l'ing. Gianfranco Tozza, presidente di Legambiente Caserta ed il prof. Carmine Lubritto docente di fisica applicata presso l'università della Campania Luigi Vanvitelli.
L'invito è aperto a chiunque fosse interessato.
Convegno sul Parco dei Colli Tifatini Cittadinanza e beni comuni
Convegno sul Parco dei Colli Tifatini Cittadinanza e beni comuni
del 03/03/23 con:
  • Le Piazze del Sapere – Aislo Campania
  • Auser Casagiove
  • Legambiente Caserta
  • CAI Caserta
Di seguito il comunicato stampa
Diverse associazioni ambientaliste, tra anche Legambiente, hanno sottoscritto un comunicato stampa per denunciare l’insensato impiego dei fondi del “ Piano Innovativo Nazionale Qualità dell’Abitare “ ed evidenziare quanto l’amministrazione del Comune di Caserta non individua i veri problemi di un quartiere e non ascolta la popolazione residente.
Il paesaggio sfregiato: La catena dei Monti Tifatini scavata dalle cave.

Nel servizio realizzato da 8Channel la situazione delle cave di Caserta e del Parco dei Tifatini con le interviste a Gianfranco Tozza e Pasquale Iorio.
Comunicato stampa di Legambiente Campania sul Rapporto Ecomafia 2022.
Dai dati emerge che la Campania è la regione con il primato nazionale per l’ecomafia al primo posto per i reati relativi al ciclo dei rifiuti e al ciclo del cemento.
La provincia di Caserta, in ambito nazionale, si posiziona al quarto posto per i reati relativi al ciclo dei rifiuti. I dati analitici sono riportati nel Rapporto di seguito.
Comuni Ricicloni
Legambiente in Campania presenta i Comuni Ricicloni e la diagnosi sulla raccolta differenziata in Campania Sono 101 comuni rifiuti free e 314 comuni ricicloni, ma a livello regionale la differenziata non decolla.
Di seguito il rapporto ed il dossier comuni ricicloni.
Malato cronico con situazione stazionaria
 
Legambiente presenta Comuni Ricicloni
 
la diagnosi sulla raccolta differenziata in Campania
 
 
Diminuiscono i Comuni Rifiuti Free 101(-3,8%)
 
Lieve aumento dei i comuni ricicloni che superano il 65% di RD: sono 314(+1,62%)
 
La Provincia più virtuosa per i Comuni Free spetta a Salerno
 
Il Sannio il territorio più virtuoso per la raccolta differenziata
 
 
Legambiente: “Lavorare per la realizzazione degli impianti utili e necessari allo sviluppo di un'economia circolare made in Campania, per mettere freno al traffico dei rifiuti fuori regione e che vedano un modello di partecipazione collettiva da parte della comunità locale”
 
 
Una situazione stazionaria con lievissimi miglioramenti solo in alcuni parametri. La percentuale di raccolta differenziata nel 2021 si attesta al 54,7%, con un incremento di solo 0,5 punti rispetto all’anno precedente. Dal 2016 al 2021 i dati di produzione e raccolta differenziata della Campania risultano stabili con variazioni sostanzialmente non significative. Diminuiscono i comuni Rifiuti Free della Campania, pari nel 2021 a 101, con una riduzione del 3,8% rispetto al 2020. Cresce, di poco, il numero dei comuni ricicloni in Campania, che si attesta a 314, con un incremento di 1,62% rispetto al 2020. Ecco la diagnosi sulla raccolta differenziata di Legambiente presentata con il Dossier Comuni Ricicloni 2021, dove l'associazione ambientalista ha elaborato i dati l’Osservatorio regionale dei rifiuti.
 
“In una regione- commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- che nel 2021 ha prodotto 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti, in crescita del 3,66% rispetto al 2020, di cui ben 1,2 milioni di tonnellate non riciclabili, la priorità dovrebbe essere quella di puntare su politiche locali e territoriali volte non solo ad aumentare la raccolta differenziata ma anche a lavorare attivamente sulla riduzione della produzione dei rifiuti. Un obiettivo che ci chiede l’Europa da qui al 2030 e che molti comuni Rifiuti Free, stanno già attuando da tempo. Freno dello sviluppo di un'economia circolare risulta essere ancora una volta il deficit impiantistico della Campania e del Sud Italia in generale, che ci mostra quanta strada ancora abbiamo da fare per uscire dal labirinto intricato dei rifiuti che caratterizza la nostra regione ormai da troppo tempo. Lo evidenziano i dati della frazione umida dei rifiuti solidi urbani e delle tantissime, troppe, tonnellate trasportate e processate fuori regione, un quantitativo che nel 2020 è arrivato al 45% del totale prodotto, il tutto causato da un numero ancora insufficiente di impianti di digestione utili non solo alla chiusura del ciclo di questa tipologia di rifiuto ma anche alla produzione di compost e di energia. La strada da percorrere- conclude la presidente Legambiente Campania- è quella che da anni chiediamo con forza, lavorare per la realizzazione degli impianti utili e necessari allo sviluppo di un'economia circolare made in Campania, che possano mettere freno al traffico dei rifiuti fuori regione e che vedano un modello di partecipazione collettiva da parte della comunità locale. Un lavoro che ha bisogno di una gestione politica coraggiosa e coerente, che affianchi le amministrazioni locali e che avvii un percorso di trasparenza con i territori. Questa è l’unica strada per realizzare il prima possibile le infrastrutture necessarie e di opere strategiche allo sviluppo dell’economia circolare che si possono tradurre in misure di politica industriale, occupazionale e sociale.”
 
Comuni Rifiuti Free. Sono 101 i Comuni Free di Legambiente quelli dove la raccolta differenziata è di almeno 65% e dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 Kg di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento. La Provincia più virtuosa per i Comuni Free spetta a Salerno con il 43% dei comuni sul totale (sono 43), segue la Provincia di Benevento con il 33% pari al 33 comuni. Più distaccate la Provincia di Avellino con 13 comuni pari al 13% e Caserta con 8 comuni pari al 8%. Solo quattro comuni rifiuti free per la Provincia di Napoli.
 
Tra i comuni sotto i 5.000 abitanti in Provincia di Avellino è Comune di Domicella il più virtuoso, Ginestra degli Schiavoni per Benevento, Rocchetta e Croce per Caserta, Visciano e San Gregorio Magno rispettivamente per la Provincia di Napoli e Salerno. Per i comuni tra i 5000 e 15.000 in Provincia di Benevento premiato il comune di Montesarchio, Santa Maria a Vico per Caserta, Avella per Avellino, Albanella per Salerno e Cimitile per la Provincia di Napoli. Per i comuni oltre i 15mila abitanti riconoscimenti solo per Ottaviano (Na) e Baronissi(Sa).
 
Comuni Ricicloni. Sono 314 i comuni ricicloni che, nel 2021, hanno superato il limite di legge del 65% di raccolta differenziata, con un incremento del 1,2 % rispetto lo scorso anno Domicella (AV) Cimitile (NA) e Morigerati (SA) sono ai primi tre posti nella classifica generale dei comuni ricicloni con un percentuale di raccolta differenziata che varia tra il 99% e i 90%.
 
Il Sannio risulta nel 2021 essere il territorio più virtuoso, con una quota di raccolta differenziata che arriva quasi al 73% . Seguono la provincia di Avellino con il 63,82 % e quella di Salerno con il 65,58% , mentre sotto la media regionale si trovano Caserta 53,28% e Napoli 49,60%. Tra i comuni con più di 20mila abitanti, si segnalano alcune importanti realtà in provincia di Napoli ed in particolare le prestazioni di S. Anastasia con il 72 %, Pozzuoli con il 71,4% in provincia di Salerno il Comune di Pontecagnano con 74% e Mercato San Severino con 73,4%. Tra i capoluoghi di provincia spiccano i dati di Avellino 68,08%, Benevento 66,80% e Salerno 58,86%, in linea con la media regionale, lievemente al di sotto Caserta al 54,37%, mentre ancora in ritardo il Comune di Napoli con il 37,50%, anche se comunque in crescita rispetto al 2020.
 
Parchi Nazionali e regionali. Tra i parchi nazionali, l’aggregato degli 80 comuni del parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con il 71,6% di raccolta differenziata risulta essere l’unica area che raggiunge e supera il 65% di RD e in cui ben 32 comuni, pari al 40%, sono Rifiuti Free, vale a dire che non solo raggiungono o superano il valore del 65% della raccolta differenziata ma anche che producono meno di 75 kg di indifferenziato pro-capite annuo. I 13 comuni del Parco Nazionale del Vesuvio raggiungono complessivamente il 56,1% di RD e solo 1 Comune risulta essere Rifiuti Free. Per i parchi regionali, l’aggregato dei 14 comuni del Parco del Taburno con il 75,7% di raccolta differenziata è sicuramente l’area che mostra valori più alti di RD e in cui 5 comuni, pari al 35,7%, sono Rifiuti Free. Di rilievo anche i risultati ottenuti dai 30 comuni del Parco dei Monti Picentini con un valore di RD complessivo pari al 69,4% in cui sono presenti ben 20 comuni ricicloni e 4 risultano essere Rifiuti Free. Inoltre, si evidenzia anche il risultato dei 22 Comuni del Parco Regionale del Partenio che nel loro complesso raggiungono e superano il 68,8% di raccolta differenziata.
 
 
Comuni Ricicloni è stato realizzato con il Patrocinio dell’Ente d’Ambito di Salerno e con il contributo di
 
 
Conai, Assocarta Ambiente S.p.A, Sarim, Igiene Urbana Evolution,
 
Biorepack, Cartesar, Cic, Consorzio Gema, Ecobat, Formaperta, Papa & Proteg
 
Contaminazione dei terreni alla discarica Lo Uttaro di Caserta
Brusco taglio di alberi a Caserta: tra le opinioni degli ambientalisti il presidente di Legambiente Caserta
Evento incontro sulla tematica "Gestione Rifiuti in Campania"
UNA PASSEGGIATA NEL MACRICO Domenica 2 ottobre dalle 15:30 alle 18:30. Un’occasione per conoscere questa splendida area verde nel cuore della città di Caserta!
Settimana Laudato Sì Programma delle attività della Diocesi di Caserta nella settimana dal 2 al 9 ottobre 2022.
La comunità scientifica del clima chiede che la lotta alla crisi climatica venga posta in cima all’agenda politica e offre il suo contributo per elaborare soluzioni ed azioni concrete.
Gli scienziati vogliono che la politica affronti concretamente la crisi climatica e ci invitano a firmare la petizione “Un voto per il clima “
Dimostriamo ai partiti che la lotta al cambiamento climatico è una reale esigenza dei cittadini.
Il nostro presidente Stefano Ciafani ha già firmato la petizione.

Firma anche tu:  Un voto per il clima

"Abbattimenti alla rinfusa: ora serve il piano urbanistico!"
Redatto lo statuto della Fondazione Fratelli Tutti elaborato dalla Diocesi di Caserta per la gestione del Macrico.
Trovata nuova discarica abusiva a Caserta in via Appia 59

(ex mercatino dell’usato tra San Nicola e Maddaloni) inviata la segnalazione alle autorità competenti.
MACRICO: Il Manifesto della diocesi per l’area.
"DALLE SCUOLE UN CONTRIBUTO ALL'AGENDA 2030"

Due giornate emozionanti e indimenticabili quelle del 20 e 21 maggio per il concorso Ambiente e Sport 2022.
Vedere la felicità degli studenti di quasi tutte le regioni d'Italia (Sicilia, Lombardia, Toscana, tra le più distanti) nel momento in cui ricevevano il loro premio dopo tanti km per gli organizzatori è stata una gioia enorme.
12 Regioni, 19 Province, 1000 studenti, 60 docenti, 150 lavori.
Oltre al Patrocinio del Comune di Caserta e la presenza dell'Assessore all'Ambiente, Carmela Mucherino, quest'anno hanno presenziato relatori e partner importanti e qualificati, tra i quali Legambiente Caserta rappresentato dal suo presidente ing. Gianfranco Tozza che, prima di premiare le classi, si è congratulato con gli studenti dei lavori presentati e della loro sensibilità verso i temi ambientali; ha inoltre ringraziato il presidente dell'Aps Tass Gaetano De Masi per l'ottima organizzazione, con la promessa di una collaborazione con Legambiente Caserta anche nella prossima edizione.
Maggiori info sulla pagina Facebook dell'Aps Tass).
Trovata discarica abusiva nella cava di Puccianiello
Grazie ad una segnalazione fatta da un cittadino di Caserta, è iniziata una indagine da parte di Gianfranco Tozza, Nicola Santagata e Domenico Pennino.
I tre soggetti, presidenti rispettivamente di: "Legambiente Caserta", "Comitato Acqua Pulita ODV di Caserta" , "Comitato Cittadino San Nicola la Strada - città Partecipata", dopo aver effettuato un sopralluogo per la verifica dello stato, hanno segnalato alle autorità competenti la delicata nonché grave questione richiedendo un tempestivo intervento.
Condannato il piromane dei monti Tifatini

Condannato il piromane dei monti Tifatini al processo in cui Legambiente Caserta, rappresentata dall'Avv. Achille D'Angerio, si è costituita parte civile.


ELEZIONI PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE LEGAMBIENTE CASERTA
ELEZIONI PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE LEGAMBIENTE CASERTA
Venerdì 8 aprile 2022 si è svolta l’assemblea dei soci del circolo di Legambiente Caserta presso la tenda di Abramo in via Borsellino – Caserta.
Ad aprire la riunione il presidente  Gianfranco Tozza, che dopo aver espresso un saluto affettuoso alla memoria di Nicola D’Angerio presidente del circolo dal 2012 a dicembre 2021, ha esposto le attività svolte nell’anno 2021 sia nell’ambito territoriale (partecipazione al progetto di riqualificazione di Villetta Padre Pio, associazione al forum Terzo Settore della provincia di Caserta, festa della liberazione dai rifiuti, biodigestore anaerobico/aerobico in loc. Ponteselice, incendi boschivi sui colli tifatini, partecipazione al progetto “Inquinamento e Sostenibilità in terra di Lavoro”, partecipazione alla marcia della pace) sia nelle scuole (Puliamo il Mondo, la citta che vorrei dopo il covid in collaborazione con l’associazione Gianluca Squeglia, Heart Day 2021).
Prima di concludere l’assemblea si sono svolte le elezioni per il rinnovo del presidente e del vicepresidente del circolo con i seguenti risultati:
Presidente Legambiente Caserta: Gianfranco Tozza
Vicepresidente Legambiente Caserta: Marco Rossi
Il Tiglio secolare di Casola - "Prendiamoci cura del Tiglio"
Come ogni anno sabato 26 Marzo il parroco della Chiesa di San Marco, don Valentino Pacazio, ha organizzato la giornata del progetto "Prendiamoci cura del Tiglio" durante la quale sono stati eseguiti i lavori di rimonda dei rami secchi e la verifica dello stato di salute del Tiglio ultrasecolare a cura della ditta Global Green di Domenico Cascone.
Il dott. agronomo Silvestro Acampora ha attivato un laboratorio didattico con i bambini della scuola primaria L.Vanvitelli accompagnati dalla prof.ssa Maria Tescione e con gli studenti della scuola secondaria di secondo grado Dante Alighieri accompagnati dalla prof.ssa Roberta Cafaro.
L'ing. Gianfranco Tozza, a nome di Legambiente, ha effettuato un breve intervento per spiegare l’importanza degli alberi per l’assorbimento della CO2 e per il contenimento dell’innalzamento della temperatura del pianeta.
Il dott. Guido Oliviero ha preparato delle talee di tiglio che sono state donate ai presenti.
Una bellissima giornata di educazione ambientale per i giovani e per gli adulti.


Articolo del "Mattino" circa le piste ciclabili a Caserta
Le ultime notizie riguardo il Macrico

Incontro Dibattito sul MACRICO
Giovedì 3 marzo, nella sede di 50&Più-Caserta, si è svolto uno stimolante evento sulla spinosa e pluriennale questione Macrico. Organizzato da Legambiente Caserta in collaborazione con l’Associazione 50&Più, l’incontro ha visto la relazione di Gianfranco Tozza, Presidente F.F. di Legambiente, di Stefania Caiazzo, Architetto ed ex Assessore del Comune di Caserta, e di Stefania Papa, Docente dell’Università “L. Vanvitelli”.
Dopo un breve saluto e ringraziamento del Presidente dell’Associazione 50&Più di Caserta, Maria Pia Ciannarella, il primo intervento dell’ing. Tozza si è concentrato sulla presentazione dello stato in cui versano i luoghi oggi, ha mostrato inoltre un possibile progetto corredato da un ancora valido studio di fattibilità, nell’ottica della logica da utilizzare per poter godere e rendere fruibile questa enorme area al centro della città, e, infine, ha aggiornato il pubblico sulle nuove prospettive del Macrico alla luce delle recenti scelte della Curia Vescovile, proprietaria dell’area.
L’arch. Stefania Caiazzo ha invece relazionato sulle problematiche politico-amministrative circa l’utilizzo del Macrico, fornendone sinteticamente la storia dopo la dismissione dei militari e rendendo tutti edotti dei vincoli della Sopraintendenza e del Piano Territoriale Provinciale che persistono su quest’area. In ultimo, accogliendo un sentito e lungo applauso, ha parlato della fondamentale incidenza sul Macrico, ma non solo, dell’ancora inesistente Piano Urbanistico Comunale (PUC), in assenza del quale l’amministrazione comunale sta stravolgendo la città, “rubando” intere porzioni di territorio a danno del ricchezza dei cittadini e di una visione di sviluppo di Caserta che mancherà fin quando non si approverà questo importantissimo Piano.
L’ultima relazione prima dell’apertura del dibattito, è stata affidata alla prof. Stefania Papa, la quale ha considerato i risvolti ambientali di un eventuale utilizzo del Bene in questione, mostrando esempi di numerose città italiane dove, anche proprio al centro di queste città, sono stati progettati meravigliosi orti botanici a beneficio non solo della ricerca universitaria e del turismo, ma anche come attrattori naturali di funzioni multiculturali grazie alle quali cresce, scientificamente, il benessere di un territorio.
Un ampio e lungo dibattito ha seguito le tre relazioni, coinvolgendo un foltissimo pubblico che annovera la rappresentanza di tanti cittadini, svariate associazioni e di alcuni politici locali che hanno animato il dibattito.
PRIMAVERA ECOLOGICA

Nella giornata del 20 marzo, in un evento organizzato dalla proloco di Vaccheria ed al quale hanno partecipato molte associazioni (tra cui Legambiente circolo di Caserta), si è svolta la pulizia del bosco della Vaccheria-Caserta; sono stati raccolti moltissimi rifiuti prevalentemente speciali ed ingombranti nella via di accesso al bosco in una proprietà privata con entrata non protetta.
È stata svuotata una vera e propria discarica!


Di seguito alcune fotografie che, meglio di ogni commento, documentano il disastro trovato                                                                      


La Primavera ecologica
Prima edizione del Forum della ristorazione collettiva e sostenibile
Baronissi 8 marzo 2022 Comunicato Stampa
Prima edizione del Forum della ristorazione collettiva e sostenibile
promossa da Legambiente Campania e Contital
Un' alleanza tra associazioni, imprese e istituzioni nel campo della ristorazione con l’obiettivo di dare un contributo alla conversione ecologica del settore a partire dalla lotta allo spreco alimentare
In Italia vale complessivamente 7,37 miliardi € lo spreco del cibo nelle nostre case
Un' alleanza tra associazioni, imprese e istituzioni nel campo della ristorazione con l’obiettivo di dare un contributo alla conversione ecologica del settore a partire dalla lotta allo spreco alimentare. Un problema che incide non solo sulla spesa delle famiglie, ma soprattutto su ambiente e vita delle persone. Con questo obiettivo Legambiente Campania e Contital,azienda leader del settore del food packaging (contenitori, piatti e rotoli in alluminio) hanno promosso la prima edizione del Forum della ristorazione collettiva e sostenibile che si è svolta stamattina con il patrocinio del comune di Baronissi(Sa) e la collaborazione dell' Ordine dei Tecnologi Alimentari di Campania e Lazio a testimonianza dell’impegno e della costanza dei due promotori schierati in prima linea nella diffusione di buone pratiche e di nuovi paradigmi culturali, accompagnando la conversione ecologica del settore della ristorazione a partire dai criteri minimi ambientali.
Il Primo Forum della Ristorazione Collettiva e sostenibile è una delle tappe della campagna - SPRECO + RICICLO” con l'obiettivo di coinvolgere ristoranti, agriturismi, mense, banqueting e catering, sale per cerimonie per la conversione ecologica del settore della ristorazione, attuando azioni concrete per prevenire lo spreco alimentare attraverso la distribuzione e l’utilizzo di vaschette di alluminio come strumento per consentire ai clienti delle attività ristorative aderenti ( agriturismi,mense scolastiche e aziendali, ristoranti) di portare a casa il cibo non consumato. Una sfida importante per diffondere una pratica, utile ed etica come portare il cibo avanzato in una vaschetta di alluminio che una volta usata è riciclabile al 100% e all’infinito. Secondo i nuovi dati del Rapporto Waste Watcher International (riferito al 2021) nel nostro paese gettiamo in media 595,3 grammi pro capite a settimana, ovvero 30,956 kg annui: il 15% rispetto al 2020. Il ritorno alla vita sociale, nella convivenza con il virus, ci rende probabilmente meno attenti nella gestione e fruizione del cibo, un dato che si accentua a sud (+ 18% di spreco rispetto alla media nazionale) e per le famiglie senza figli (+ 12% rispetto alla media italiana).Vale complessivamente 7,37 miliardi € lo spreco del cibo nelle nostre case: una cifra vertiginosa, ovvero il doppio di quanto ha stanziato il Governo per sostenere il contrasto al caro energia, e corrisponde allo sperpero annuale di 1.866.000 tonnellate di cibo, solo nelle nostre case.
Con la prima edizione del Forum- commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- vogliamo stringere un patto con i principali attori del mondo della ristorazione partendo dalla lotta allo spreco alimentare un problema che incide non solo sulla spesa delle famiglie, ma soprattutto su ambiente e vita delle persone. Per favorire un consumo consapevole servono strategie delle amministrazioni e del mondo industriale. Importante incentivare e vigilare e far rispettare i Criteri ambientali Minimi(CAM) nell'affidamento dei servizi del settore della ristorazione collettiva istituzionale in modo da garantire una maggiore attenzione al valore del cibo e prevedendo vari strumenti per prevenire lo spreco di cibo. I Criteri ambientali minimi – conclude presidente di Legambiente Campania– sono strumenti fondamentali, e per questo obbligatori, per andare nella direzione di un’economia ecosostenibile e circolare e creare nuova occupazione verde, perché indirizzano le pubbliche amministrazioni a gestire meglio i propri appalti e spingono le imprese private ad essere più competitive riducendo il loro impatto sull’ambiente. In questo contesto la Dieta Mediterranea diventa il faro da seguire per incrementare questo processo favorendo e moltiplicando le buone pratiche già diffuse
La campagna -SPRECO +RICICLO” portata avanti da Legambiente Campania e Contital si rivolge alle attività ristorative, che possono promuovere azioni virtuose ed entrare nella rete della ristorazione sostenibile, contribuendo a diminuire l’impatto del settore. Le attività che aderiscono saranno fornite di un bollino in modo che i cittadini potranno scegliere quelle attività ristorative che hanno aderito alla campagna richiedendo la vaschetta in alluminio “Qui il cibo è al sicuro”, prodotta a partire da materiale riciclato e che, al termine del suo utilizzo, può essere conferita nella raccolta differenziata per essere nuovamente riciclata, permettendo di risparmiare il 95% dell’energia necessaria per produrre l’alluminio primario da fonti estrattive.
"Contrastare lo spreco alimentare – ha commentato Ferruccio Milanesi, Marketing Manager del Gruppo Laminazione Sottile, di cui è parte l’azienda Contital- non significa solo salvaguardare l’ambiente, ma anche rispettare il lavoro di tutte le persone impegnate nel campo della produzione agroalimentare, valorizzare le filiere locali e sostenibili, pianificare e organizzare il riciclo degli scarti. Anche il settore della ristorazione collettiva deve saper accettare la sfida e la nostra campagna ha lo scopo di accompagnare questa categoria,dal piccolo ristorante alla grande azienda, a dare il proprio contributo per la transizione ecologica."
La ristorazione scolastica- ha dichiarato Maria Manuela Russo, Vicepresidente Ordine Tecnologi Alimentari di Campania e Lazio- negli ultimi anni ha subito un cambiamento importante, passando dal soddisfacimento del fabbisogno nutrizionale del bambino al miglioramento delle esigenze ambientali, sociali e di benessere psico-fisico del bambino. In questo contesto vediamo la nascita di una ristorazione scolastica “sostenibile” a 360 gradi: dalla scelta del cibo biologico, a Km0 e filiera corta, la riduzione degli sprechi alimentari, all’eliminazione della plastica monouso, alla formazione consapevole di tutte le maestranze . Una vera e propria evoluzione seguendo i nuovi CAM del marzo 2020.”


Le 61 osservazioni al documento di Impatto Ambientale.
Care/i,

nella giornata di ieri è stata recapitata al Comune di Caserta da parte della regione Campania una richiesta di rispondere a ben 61 osservazioni al documento di Impatto Ambientale.

E’ una chiara dimostrazione della scarsa qualità del progetto e dell’insufficienza del Documento di Impatto Ambientale.

Il Comune di Caserta ha 30 gg di tempo per consegnare le risposte richieste dalla Regione nonché le risposte alle osservazioni del pubblico e degli enti in indirizzo.

Seguiremo con molta attenzione l’evolversi della situazione valutando l’opportunità di organizzare eventuali forme di pressione sull’amministrazione comunale.

Cordiali saluti.

Gianfranco Tozza.
Dibattito sul Macrico giovedì 3 marzo alle 17:00
MACRICO UN PARCO PER LA CITTA'
LEGAMBIENTE RIPULISCE I TIFATINI
Mozione di Speranza per Caserta
Revoca del progetto del parcheggio a Tuoro
Il Comune di Caserta sta costruendo un parcheggio interrato di 123 posti in Piazza Suppa a Tuoro. Il progetto prevede, inoltre, l'abbattimento di 10 alberi presenti nella piazza! Un progetto del tutto inutile che stravolge la forma della piazza, unico luogo di aggregazione del quartiere. Ti chiediamo di firmare questa petizione per bloccare la costruzione del parcheggio!

IL MACRICO AI CITTADINI
INSETTO KILLER A CASERTA
Osservazioni al Piano d’Ambito Regionale Ente Idrico Campano
Il rischio di inquinamento della sorgente Maretto
Lettera aperta alla ProLoco Vaccheria
Comunicato stampa - Campania fanalino di coda del trasporto su rotaie - Leggi


Rapporto Pendolaria 2020


Villetta Padre Pio - Lettera al sindaco di Caserta
RECOVERY PLAN DI LEGAMBIENTE.
Nascerà il ministero della Transizione ecologica. Le associazioni ambientaliste ricevute da Mario Draghi
Terra dei Fuochi, dimostrato il legame tra rifiuti e patologie
Legambiente: In Campania sono 44 i comuni senza servizi depurazione per un totale di oltre 450mila abitanti

Napoli, 11 febbraio 2021 Comunicato stampa
Forum Acqua di Legambiente
Il Servizio Idrico Integrato in Campania e nel Mezzogiorno
In Campania sono 44 i comuni senza servizi depurazione per un totale di oltre 450mila abitanti
Poco meno della metà del volume di acqua prelevata alla fonte (45,5%) non raggiunge gli utenti finali a causa delle dispersioni idriche dalle reti di adduzione e distribuzione
Record a Caserta con con il 61,2% di perdite, segue Salerno con circa il 55% Benevento con il 37% e Napoli con il 35%
Legambiente: “Nella discussione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza si continua a parlare di progetti lontani dai bisogni del Paese, e si escludono gli interventi realmente cantierabili e utili ai cittadini, come i depuratori, gli acquedotti o le reti fognarie”
Una serie di proposte da mettere al centro del confronto sul Servizio Idrico Integrato, perché la risorsa idrica diventi uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Campania registra ancora ritardi nella depurazione mentre sulla dispersione dell’acqua si conferma una situazione critica e l’assenza di forti segnali di discontinuità col passato. Nella nostra regione sono 44 i comuni senza servizio di depurazione per una popolazione residente di 451.481. In particolare, in Campania i dati resi disponibili dall’Arpac, relativi ai controlli svolti nei primi nove mesi del 2020 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, confermano la cronica criticità della situazione: su un totale di 145 controlli eseguiti nella regione,il 40% è risultato “non conforme”, con punte di non conformità del 67% per gli impianti della provincia di Benevento e Avellino e a seguire del 54% per quelli della provincia di Salerno del 35% per quelli della provincia di Caserta. Chiude la provincia di Napoli con il 17% dei controlli “non conforme” Poco meno della metà del volume di acqua prelevata alla fonte (45,5%) non raggiunge gli utenti finali a causa delle dispersioni idriche dalle reti di adduzione e distribuzione (fonte Istat). Per stimare le probabili dispersioni si calcola che la quota di acqua potabile immessa in rete e non consumata: il dato medio sulla dispersione dell’acqua nei capoluoghi di provincia presenta una fotografia con tante ombre. La situazione peggiore si registra a Caserta con il 61,2% di perdite, segue Salerno con circa il 55% Benevento con il 37% e Napoli con il 35%. Sono 117 gli agglomerati sottoposti a procedura di infrazione o condanna ( 49 nel distretto Calore Irpino, 8 Napoli, 7 Sarnese Vesuviano, 35 Sele, 18 Caserta. (fonte Commissario straordinario unico). Temi, denuncia e proposte sono state presentate da Legambiente Campania nel corso della prima edizione del “Forum Acqua: il Servizio Idrico Integrato in Campania e nel mezzogiorno” promosso dall'associazione ambientalista nell'ambito delle attività del progetto CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD.
“Nella discussione sul Piano nazionale ripresa e resilienza – dichiara Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – è necessario mettere in programma interventi realmente cantierabili e utili al Paese e ai cittadini, come i depuratori, gli acquedotti o le reti fognarie. Un Servizio Idrico Integrato sostenibile è centrale per andare nella direzione prevista dalle direttive comunitarie, in termini di disponibilità dell’acqua per le persone, di tutela della risorsa idrica e per un’efficace politica di adattamento al cambiamento climatico a partire dalle città.  Ma occorre intraprendere un percorso concreto di discussione tra tutti i soggetti coinvolti per avviare un processo virtuoso che coniughi investimenti, progettazione di qualità e innovazione. In Campania è necessario aprire una stagione della trasparenza sulla gestione della risorsa idrica, pianificando politiche di tutela che tengano dentro strategie di adattamento alla crisi climatica dalle città alle aree interne e concretizzando con cronoprogramma specificando i tempi della “grande opera” necessaria di disinquinamento dei corpi idrici superficiali a partire dal Fiume Sarno. L’impegno della nostra associazione continuerà nelle prossime settimane presentando osservazioni e contributi puntuali alla Proposta di Piano d’ambito dell’Ente idrico Campano sottoposta a consultazioni.”.
Anzitutto, secondo Legambiente, è fondamentale ridurre le perdite degli acquedotti, dando priorità alla rete di distribuzione cittadina, per contenere gli sprechi e diminuire i volumi prelevati all’origine; completare la rete fognaria e realizzare interventi volti alla separazione delle acque reflue civili da quelle industriali e di prima pioggia, destinandole a impianti idonei che ne permettano il riutilizzo o la reimmissione nell’ambiente naturale in sicurezza; riqualificare gli impianti di depurazione esistenti, spesso inefficienti, sottodimensionati e in difficoltà, e costruire gli impianti nuovi per porre fine alla cronica emergenza depurativa nel nostro Paese (che sta pagando multe di 60 milioni di euro all’anno), sviluppando anche sistemi innovativi e tecniche alternative (come la fitodepurazione, il riutilizzo delle acque reflue, piovane e industriali), per garantire il raggiungimento del buono stato ecologico delle acque entro il 2027 come previsto dalla Direttiva 2000/60; realizzare digestori anaerobici per il trattamento dei fanghi di depurazione con produzione di biometano; diffondere sistemi per la riconversione del sistema di irrigazione in agricoltura puntando alla microirrigazione a goccia, tale da garantire almeno il 50% del risparmio di acqua utilizzata.
Legambiente in occasione del Forum ha annunciato la presentazione delle osservazioni alla Proposta di Piano d’ambito dell’Ente idrico Campano sottoposta a consultazioni. Un piano che presenta criticità e lacune sulla trasparenza e accesso ai dati che, di fatto, impedisce la possibilità di disarticolare o aggregare dati per un'analisi più approfondita a livello territoriale e per varie categorie funzionali, gestionali e di investimento. Le difficoltà della ricognizione inducono a dedurre che il sistema di controllo è molto deficitario e che ancora non è completamente informatizzato. Inoltre, il Sistema Idrico Integrato (SII) registra una estrema frammentazione gestionale. Rilevante è anche la disarticolazione che molti Comuni hanno nella gestione differenziata della rete acquedottistica, degli impianti fognari e di quelli depurativi. Nel Piano si evidenzia che il termine gestori strutturati (21 operatori distribuiti nei vari Distretti) indica i soggetti che “a qualunque titolo ed indipendentemente dalla legittimità della gestione operano nel sistema idrico integrato con un’organizzazione aziendale di tipo industriale”. Questi 21 gestori strutturati inoltre “preferiscono” offrire i loro servizi soprattutto nella gestione acquedottistica e molto meno in quella delle fognature e della depurazione lasciando ai  comuni la gestione in economia per queste categorie. Siamo dunque ben lontani dal Ciclo Integrato dell’Acqua e occorre definire il ruolo dei gestori strutturati. Nel Piano si fa riferimento alla riduzione delle perdite in rete obiettivo primario delle azioni previste nel piano:il percorso di riduzione è però molto lento perché il Piano stima di passare dall’attuale 55% delle perdite al 32% nel 2030 e solo nel 2050 al 20%.
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